Astrattismo  Fiorentino
Mauro  Bini
Un percorso verso l'Astrattismo

 

Ho cominciato il lavoro artistico giovanissimo, negli anni cinquanta, ma il periodo degli anni sessanta è quello per me più ricco di tensioni verso una ricerca intimamente sofferta. Infatti quando mi si prospettò l’inserimento in “Nuova Corrente”, movimento neo espressionista fiorentino di una certa validità, inserimento che poi non ebbe esito, produssi una serie di opere con soggetti, per lo più figure, dove l’appunto concitato quasi “compendiario” della pennellata  e del segno che si consolidava e nello stesso momento si sfrangiava su una superficie materica trattata con sabbia da intonaco, che ne arricchiva l’espressività.


 

Periodo Neoespressionista        1962-64
   
 

 

   

 

 

 

 "Donna che si spoglia" 1963

"Figura" 1963  "Nudo" 1963

cm.100x70

cm.100x53  cm.100x70
   

 "Nudo" 1964

"Due figure" 1963

 "Nudo" 1964

cm.100x53

cm.70x50

cm.100x50

     

 

Dopo gli anni del “Segno Rosso”, raggruppamento nato per far da ponte alle varie istanze fiorentine neorealiste e neoespressioniste con gli esempi di “Astrattismo Classico”, filtrati dalla personalità di Vinicio Berti, il quale faceva parte dello stesso raggruppamento. Nascono grandi composizioni di ambienti vedi ad es. “Interno-Spazio-Ambiente” del 1967.

Il contatto con l’ambiente milanese che si concretizzò con la grande “Mostra di Pittura della Nuova Figurazione” presso l’Istituto Europeo di Storia dell’Arte, Milano 1967, rese in parte giustizia ad un lavoro che si poteva ben porre sul piano nazionale, perfettamente in linea con quanto si produceva in quel momento in Italia e non solo, si veda le grandi composizioni con visioni multiple di espressive situazioni figurative  immerse in grandi spazi dove incombono i simboli di una civiltà tecnologica ipotizzata come drammaticamente imminente.

 

Nuova Figurazione  1965-67
 

 

 

 

 

 "Racconto multiplo n.2" 1965

 "Narrazione con simboli n.1"1966

 "Interno-spazio-ambiente" 1964
 Acrilico su tela, cm.108x140  Acrilico su tela, cm.162x170  cm.123x100
     

 "Racconto multiplo n.1" 1967 "Narrazione con simboli n.2"1966  "Interno-esterno con figure" 1967

 Acrilico su tela, cm.108x140

 Acrilico su tela, cm.162x170

Olio su tela , cm.95x130

     

"Narrazione con simboli"1967

 "Racconto multiplo n.2" 1967

"Narrazione con simboli n.2"1965

 Acrilico su tela, cm.120x90

 Acrilico su tela, cm.90x120

 Acrilico su tela, cm.120x90

     
   

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Una prima “ripulitura” quasi a gettare le premesse per il lavoro futuro fino alla adesione al Manifesto “Nascita di una Morfologia Costruttiva” si nota, in molte opere dedicate ad una ipotetica città futura, riordinata e tecnologicamente perfetta, vedi le varie “Interno - Esterno con Città”, dove il colore si fa più pulito e la stesura più compatta.

 
     

Interni Esterni con città   1968-70

     
     
 "Struttura-ambiente" 1968  "Spazio-ambiente" 1968-69  "Interno-esterno con città" 1969
 cm.194x100  cm.80x100  cm.70x50
     

   "Interno-esterno con città"

"Interno-esterno con città"

"Interno-esterno con città"

1970  cm.100x70

1970  cm.100x70

1970  cm.100x70

                                                  

In molti miei lavori, nati dalla adesione al Manifesto “Nascita di una Morfologia Costruttiva”1972, sottolineavo una certa elementarità dell’assunto, ovvero un particolare prisma esagonale, preso in esame avvalendomi di proiezioni ortogonali, che  nello stesso tempo si oggettivava in proiezioni assonometriche: la proiezione assonometrica è la più elementare  rappresentazione oggettiva non prospettica, ma che della prospettiva ne imita la visione tridimensionale e spaziale .
E’ stato un periodo del mio lavoro abbastanza lungo dove il reiterato esercizio  ha assunto variazioni sul tema abbastanza diversificate ed espressive. Anche l’adesione ai postulati del “Manifesto” ripulitura della tavolozza, eliminazione di una certa gestualità e matericità, è pienamente esercitata: pertanto colore pulito e stesure compatte sono assunti essenziali per il risultato espressivo di queste opere.


 
     

Morfologia   Costruttiva   1971-76

 

     
   

 

 "Morfologia Costruttiva" 1971  "Morfologia Costruttiva" 1971

 "Morfologia Costruttiva" 1971

 cm.100x70  cm.50x60

 cm.60x50

"Successione modulare" 1972 "Successione modulare" 1972 "Successione modulare" 1973
cm.60x50 cm.50x50 cm.50x70

     
"Strutturazione  formale" 1974-75 "Strutturazione formale" 1975 "Strutturazione formale" 1975
bassorilievo su strati di legno laccato bassorilievo su strati di legno laccato bassorilievo su strati di legno laccato
 cm.50x35  cm.50x35  cm.50x35

"Dinamica formale" 1976

"Dinamica formale" 1977

"Dinamica formale" 1976

 cm.70x50 Grafico

 cm.50x70 Grafico

 cm.50x70 Grafico

 
 

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Da quelle esercitazioni, apparentemente ripetitive, nacque il desiderio di rottura di schemi che mi ero imposto per riconquistare uno spazio più libero e dimostrare, se non altro a me stesso, che la spazialità e tridimensionalità di un’opera si può ottenere senza alcuna esercitazione prospettica o assonometrica: una linea obliqua che taglia l’opera può avere effetto ascensionale come pure una linea verticale, una linea orizzontale allude ad una profondità di orizzonte e così via. Quindi linee orizzontali, oblique, verticali, ed ecco anche la comparsa di curve paraboliche  che creano forme nello spazio (vedi  “Struttura in Espansione”) contribuendo alla spazialità dell’opera. Riappaiono anche una segnicità grafica e una matericità che sottolineano gli spazi secondo una conquista tridimensionale.

 

 
 

Strutture in Espansione  1985-2003

     
     

"Struttura in espansione" 1985 "Struttura in espansione" 1985 "Struttura in espansione" 1987
cm.50x40 cm.70x100 cm.50x40
     
     

"Struttura in espansione" 1990-2001 "Struttura in espansione" 1990-2001 "Struttura in espansione" 1990-2001
cm.70x100 cm.80x80 cm.70x100
     

"Struttura in espansione" 2002 "Struttura in espansione" 2001 "Struttura in espansione" 2003
cm.30x40 cm.30x40 cm.30x40

Nelle opere di questi ultimi anni riappare un’allusione ai primi assunti vedi “Sequenze Modulari”. Dal 2008 infatti ritorna il modulo che si fa “porzione di forma e di spazio”, destinato a riformularsi in un “continuum” forse infinito. Non è casuale una certa segnicità e vibrazione dello spazio-colore che ne accentua tale aspettativa.
 

Sequenze Modulari  2008-2009
 
     

"Sequenza modulare" 2008

"Sequenza modulare" 2008

"Sequenza modulare" 2008

cm.40x50 Acrilico

cm.40x50 Acrilico

cm.40x50 Acrilico

     
     

"Sequenza modulare" 2008

"Sequenza modulare" 2008

"Sequenza modulare" 2008

cm.40x50 Acrilico

cm.40x50 Acrilico

cm.40x50 Acrilico

     
     

"Sequenza modulare" 2008

"Sequenza modulare" 2008

"Sequenza modulare" 2008

cm.40x50 Acrilico

cm.40x50 Acrilico

cm.40x50 Acrilico

     
     

"Sequenza modulare" 2009

"Sequenza modulare" 2009

"Sequenza modulare" 2009

cm.40x50 Acrilico

cm.40x50 Acrilico

cm.40x50 Acrilico

     
     
     

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